Istituito nel 1975, l’area del Parco si estende da Principina a Mare a nord fino a Talamone a sud per circa 9800 ettari.

Al suo interno, il Parco presenta diversi tipi di ambienti che ne rendono il territorio così vario e particolare: dalle zone collinari dei Monti dell’Uccellina (che ne danno il nome colloquiale col quale viene conosciuto il Parco della Maremma) alle pianure per l’allevamento dei bovini, dai campi coltivati alla fragile zona dunale, dalla foce del fiume Ombrone alla pineta.

Tra gli animali presenti nel Parco, oltre ai diffusi ungulati (daini, caprioli, cinghiali, vacche maremmane, cavalli maremmani) e ai tanti piccoli mammiferi (istrici, tassi, faine, volpi…) è da notare la ricomparsa del lupo appenninico con un piccolo branco di circa 5-6 individui e la grande varietà di avifauna (ardeidi, oche selvatiche, rapaci diurni e notturni, silvie…) che si fa osservare con facilità dai capanni di avvistamento alla foce del fiume Ombrone.

Oltre alla natura, ben conservata grazie all’isolamento dell’area dovuto alle paludi che coprivano le zone pianeggianti fino al periodo delle bonifiche del 1800 e quindi alla scarsa presenza umana sul territorio, grande importanza assume anche la storia locale che, come spesso succede, si mescola ai grandi processi della Storia d’Italia. Dai ritrovamenti di epoca preistorica di manufatti artigianali e ossa di animali, alla presenza monacale dell’abbazia di San Rabano, dalle Torri di avvistamento dei pirati saraceni utilizzate nel medioevo, al controllo mediceo del territorio fino al suo miglioramento con la famiglia granducale dei Lorena.

Un Parco che presenta quindi tante opportunità di visita, un Parco che conquista l’escursionista amante dei sentieri immersi nella natura ma anche il turista occasionale che vuol conoscere la storia e le risorse della zona.

L’itinerario si snoda sui Monti dell’Uccellina, alla scoperta dell’Abbazia di San Rabano e della Torre Uccellina.

L’Abbazia, è nata come Monastero dell’Ordine Benedettino Cassinese dedicato a S. Maria Alborense, chiamato in seguito S. Rabano.

Il monastero fu fondato probabilmente nel XI sec. su un edificio già esistente adibito a rito monastico.
Le prime notizie certe risalgono però al 1101, quando i monaci erano così potenti da ottenere l’esenzione del pagamento delle decime sulla proprietà del monastero al vescovo Ildebrando di Roselle. Il monastero venne definitivamente abbandonato alla metà del sec. XVI.

Il complesso architettonico è composto da una chiesa, dal relativo monastero e da una torre d’avvistamento detta “dell’Uccellina”. L’interno è particolarmente suggestivo e ospita una scala a sei rampe che sale lungo le pareti.
Della scala originaria rimane soltanto la prima rampa, mentre le altre risultano alterate dai lavori del primo restauro realizzato nel 1972. I resti del monastero non sono in un buono stato di conservazione e solo i recenti scavi hanno potuto permettere una lettura migliore del complesso che risulta essere ciò che rimane di una struttura solida con sviluppo su due piani, pavimenti in cotto e copertura in pietra.
Si può riconoscere un cortile centrale con cisterna, i resti di cabalette per la raccolta delle acque piovane, un’entrata carrabile ed una più piccola, un ambiente provvisto di forno vicino alla Torre dell’Uccellina e una struttura circolare, forse una preesistente torre d’avvistamento, ritenuta il nucleo più antico del complesso e del tutto inglobata nelle murature successive.

Dell’abitato circostante non restano che poche tracce nel bosco, alcune cisterne e rovinati perimetri murari. Poco più in basso, lungo il sentiero, si individuano i resti della vasca di una sorgente oramai asciutta in una zona di bosco che prende il nome di “Tre Fonti“.

Grosseto: capoluogo di provincia e centro culturale della Maremma, è una cittadina medievale dove ancora non è presente il caos tipico delle grandi città.

Il centro storico, quasi interamente adibito a zona pedonale, è racchiuso da cinquecentesche mura e difeso dal cassero mediceo recentemente restaurato.

Visiteremo: la Fortezza Medicea, la trecentesca chiesa di S. Francesco con lo splendido Crocifisso cimabuesco e il Duomo.
La visita guidata della città sarà arricchita dalla vista del Museo Archeologico che ospita reperti provenienti da tutta la Maremma oltre che una ricca collezione di opere d’arte medievali di scuola senese.