Il primo nucleo del Ghetto di Roma si formò nel secolo XVI, con la popolazione proveniente dal vicino Trastevere. Nel 1555 Papa Paolo IV costituì infatti il Ghetto di Roma ed emise la bolla “cum nimis absurdum”, che obbligava gli ebrei a vivere in un’area ben precisa e prevedeva una serie di limitazioni.

L’area occupata dal Ghetto era davvero esigua: non più di tre ettari, dalla attuale Via del Portico d’Ottavia fino a Piazza delle Cinque Scole, al fiume Tevere, all’epoca privo dei muraglioni, costruiti dopo l’Unità d’Italia e la proclamazione di Roma capitale.

La visita didattica prende le mosse dalla suggestiva area archeologia del teatro di Marcello e del tempio di Apollo Sosiano, splendidi monumenti d’epoca imperiale stretti tra le pendici del Campidoglio ed il Tevere, che anticipano la medievale diaconia di S. Angelo
in Pescheria, realizzata all’interno del portico d’Ottavia, che segna il confine dell’antico ghetto. Da qui l’attività didattico-culturale si snoda tra
le strette stradine di quello che oggi è il quartiere ebraico di Roma, baluardo delle tradizioni di quella Roma medievale ormai sparita, tra
botteghe di antichi artigiani e ristoratori famosissimi per essere gli ultimi custodi della vera cucina romanesca. Punto d’arrivo della visita, nonché cuore del quartiere, la bellissima Sinagoga affacciata sulle sponde del leggendario fiume Tevere e dell’Isola Tiberina.